Le condizioni climatiche sono state determinanti per l’ultima campagna olearia.
La forte siccità ha determinato un fortissimo calo di produzione a livello internazionale e in molte regioni d’Italia.

Nella penisola iberica, infatti, la produzione si attesterà a 700.000 tonnellate contro 1.400.000 tonnellate dell’anno prima.
Un forte calo è presente anche nella produzione Pugliese.
Fortunatamente in Sicilia abbiamo sofferto meno rispetto ad altre aree italiane, e il nostro olio si conferma di ottima qualità.
Ci sono però delle considerazioni importanti da fare in relazione a questo scenario.
Il risultato di questa situazione climatica porterà a una ipervalorizzazione dell’olio, soprattutto di quello comunitario, che conterrà le differenze di prezzo a scaffale rispetto all’olio italiano.

Per contenere al massimo l’effetto inflattivo la nostra azienda si impegna fin da ora ad attuare attività a sostegno del potere di acquisto dei clienti, nel rispetto della filiera produttiva coinvolta che fa parte integrante della Famiglia Bono.
La scelta è di aumentare il meno possibile il prezzo dell’olio per evitare eccessive differenze a scaffale rispetto allo scorso anno, tenendo conto però della fluttuazione di mercato che non permette di stabilire, da oggi a 6 mesi, quello che succederà.
Bonolio è certo però della qualità del proprio olio e su questo valore punta per affrontare le nuove sfide del mercato.

 

Molti consumatori comprano olio comunitario convinti che sia italiano -spiega Carmelo Zagarrì, Direttore Commerciale e Marketing della società Bonolio srl-. Ci approcciamo a questo nuovo contesto forti della qualità del nostro olio e con una distintività a scaffale importante, frutto di un’operazione di restyling dei nostri prodotti, fortemente caratterizzati da grafica e packaging ispirati all’Opera dei Pupi perché sia ben chiaro che si tratta di olio prodotto in Sicilia”.

 

 

La campagna siciliana conferma la qualità del suo olio – sottolinea Salvatore Bono, General Manager Packaged Division di Bonolio srl – perché gli ulivi sono sani e non sono stati intaccati da agenti esterni.
Ci inseriamo con forza in questo contesto consapevoli del valore dei nostri prodotti in un anno che cambierà certamente le dinamiche del mercato. Con questa consapevolezza ci presentiamo a Marca 2023 (padiglione 22, stand B/3) dove saranno presenti tutte le nostre linee tra cui l’Italiano Filtrato e Non Filtrato, e gli oli certificati Igp Sicilia, ideale per i piatti della cucina mediterranea, l’olio Val di Mazara Dop, frutto della selezione delle migliori cultivar della Sicilia centro-occidentale, cioè quell’area ricadente nella Dop Val Di Mazara, e il Dop Valle del Belice, realizzato dalla spremitura della cultivar Nocellara del Belice, una pregiata monocultivar proveniente dal territorio di sei comuni della provincia di Trapani, cioè quell’area ricadente nella Denominazione di Origine Protetta Valle del Belice. Forti di linee capaci di rappresentare le varie esigenze in cucina procediamo con determinazione affrontando le sfide del mercato, in continua evoluzione”.

In uno scenario socio-economico ed agricolo come quello fin qui rappresentato, l’azienda ha voluto inoltre attuare importanti strategie a sostegno del potere di acquisto dei clienti decidendo di contenere al massimo l’effetto inflattivo aumentando il meno possibile il prezzo dell’olio per evitare eccessive differenze a scaffale rispetto allo scorso anno.

Questa scelta -aggiunge Zagarrì-  dovrà ovviamente tenere conto della fluttuazione di mercato che non ci permette di stabilire, da oggi a 6 mesi, quello che succederà. Quello che ci preme però è di dare un segnale forte scommettendo in prima persona sulla qualità del nostro olio”.